L’educazione come aiuto alla vita

Quando pensiamo all’educazione, la associamo all’insegnamento, all’apprendimento e all’acquisizione di conoscenze su tre aspetti principali: cosa, come e a chi bisogna insegnare. Questi tre aspetti sono fondamentali per qualunque tipo di educazione scolastica, compreso il metodo Montessori che lo affronta, però, in modo diverso. Montessori ha contribuito alla creazione di un modello, di un paradigma.
Una caratteristica è il ruolo adattivo e costruttivo del bambino nel corso della vita.
Nei suoi scritti la dottoressa afferma che, il grande potere dell’uomo, è quello di adattarsi all’ambiente e di modificarlo. Perciò, il neonato, deve costruire da zero la propria personalità e, durante il suo sviluppo, in modo inconscio, si adatta all’ambiente.

Quando pensiamo all’educazione, la associamo all’insegnamento, all’apprendimento e all’acquisizione di conoscenze su tre aspetti principali: cosa, come e a chi bisogna insegnare. Questi tre aspetti sono fondamentali per qualunque tipo di educazione scolastica, compreso il metodo Montessori che lo affronta, però, in modo diverso. Montessori ha contribuito alla creazione di un modello, di un paradigma.
Una caratteristica è il ruolo adattivo e costruttivo del bambino nel corso della vita.
Nei suoi scritti la dottoressa afferma che, il grande potere dell’uomo, è quello di adattarsi all’ambiente e di modificarlo. Perciò, il neonato, deve costruire da zero la propria personalità e, durante il suo sviluppo, in modo inconscio, si adatta all’ambiente.

L’influenza delle prime esperienze, per quanto riguarda lo sviluppo emotivo, è stata confermata dagli studi neuroscientifici. Uno dei successi della Montessori, è quello di aver formulato delle condizioni che permettessero ai bambini di manifestare le loro tendenze naturali di sviluppo, come parte di un comportamento lavorativo in corso. L’intuizione della Montessori è stata quella di dare, al bambino, un ambiente adeguato e una libertà, regolata al suo interno: così da agire secondo il proprio bisogno interiore, il proprio ritmo e il proprio tempo e, di conseguenza, manifestare caratteristiche che, di solito, non vengono attribuite a lui: per esempio, una concentrazione lunga e prolungata, la ripetizione di esercizi per il gusto di farli, il bisogno di impegnarsi, il controllo dei movimenti, il senso dell’ordine, e altri fenomeni. Forse, il risultato più straordinario del suo approccio, è l’intensità con cui i bambini partecipano alle attività. Viene coinvolta tutta la loro personalità, ed è evidente che provano quel piacere e quella soddisfazione che si prova solo quando vengono appagati i bisogni primari. L’obiettivo delle attività non si trova nel mondo esterno, ma nei bambini stessi: stanno formando la loro personalità, costruendo gli uomini e le donne che un giorno diventeranno. L’educazione, allora, è l’aiuto che dobbiamo dare alla vita perché si sviluppi nelle sue capacità. Ma, l’educazione, deve essere basata su una migliore comprensione dell’essere umano e della funzione del bambino nel processo di formazione della personalità umana.